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Niccolò Paganini, detto anche “la mano del diavolo”, è nell’immaginario di tutti il violinista per eccellenza: un talento grandioso unito ad una passione folle, divenuta tanto grande da portarlo ad esercitarsi diverse ore al giorno, anche quando le sue condizioni di salute erano ormai precarie.
Paganini conduceva una vita cupa e avvolta dal mistero: aveva molte amanti, beveva, giocava d’azzardo (finirà anche in galera per debiti di gioco), amava l’oppio e i vizi del tempo… insomma, un’esistenza da rockstar a pieno titolo diremmo, se non fosse che siamo nell’800.
Come ha fatto il giovane artista genovese, ragazzo magrissimo, gobbo e malato, con un evidente naso aquilino e con i denti distrutti dalle cure a base di mercurio, a diventare la prima rockstar della storia?
La risposta è semplice: grazie ai suoi difetti!
O meglio, sfruttando al massimo le proprie condizioni.
Ad esempio, era gobbo e quindi poggiava il violino sulla spalla sinistra, che era più alta, ottenendo così una posizione ottimale (suonare con una posizione corretta, aumenta la velocità e la facilità dei movimenti).
Inoltre, potremmo aggiungere ad una sapiente conoscenza delle proprie capacità fisiche, un’eccezionale visione del proprio personaggio, di cosa e come poteva sfruttare (dal punto di vista del marketing, diremmo ai giorni nostri) la sua figura e il suo personal brand.
Consapevole di aver un’aria cupa, non ha mai smentito le voci sul suo conto: si diceva usasse le viscere delle sue vittime per ricavare le corde del suo violino, diceria ovviamente non vera.
Proviamo ora ad analizzare nello specifico, in un’ottica di marketing, alcuni tratti rilevanti del successo de “la mano sinistra del diavolo”!
1- Creare credibilità verso la tua figura
Paganini fu il più grande violinista dell’800. Aveva una velocità di esecuzione mai vista, caratteristica che gli permetteva di portare ogni tecnica all’eccesso. Introdusse cose mai pensate come l’idea di suonare pizzicati con la mano sinistra mentre con la destra continuava l’esecuzione su altre corde.
Forse di questi tempi è un concetto passato in secondo piano ma dovete immaginare che al tempo, se non eri un ottimo musicista, non esisteva alcuna possibilità di avere successo.
Quindi, parte della credibilità di Paganini derivava dal semplice fatto che chiunque lo ascoltasse suonare ne rimaneva incantato, da chi di musica non sapeva nulla, fino ai più grandi compositori dell’epoca.
Solo due volte ho pianto in vita mia: quando un tacchino infarcito di tartufi mi cadde accidentalmente nell’acqua e quando sentii suonare Paganini
GIOACCHINO ROSSINI
Ho sentito cantare un angelo
FRANZ SCHUBERT
E tu? In che modo hai creato la credibilità e la fiducia dei tuoi clienti? Il metodo che hai applicato in questi anni può ancora essere utile? Se invece sei nuovo sul mercato, quali strategie pensi di utilizzare per migliorare la fama del tuo brand?
Se hai un business che ti mette a contatto diretto con i tuoi clienti, puoi creare un “senso di quotidianità” ponendoti con loro in modo familiare: parla il loro linguaggio, falli sentire a loro agio, ciò costituisce sempre un ottimo modo di creare credibilità. L’importante è non snaturarsi troppo poiché la tua fama potrebbe anche derivare dal garbo e dall’eleganza con cui affronti il tuo lavoro.
2- Far parlare di te
Come fai a crearti un personal brand quando sei scarno, pallido, malaticcio e gobbo? Paganini fu il primo ad esaltare il concetto marketing che dice “ogni pubblicità è buona pubblicità“, anche quando le voci non sono veritiere o positive.
Aveva stipulato un patto con il diavolo per suonare in quel modo incredibile e molte persone si dissero certe di aver visto Lucifero muovere l’archetto del violino. Niccolò non smentì mai pubblicamente questa voce, sebbene da lettere inviate ai suoi amici sappiamo che non era del tutto entusiasta della faccenda: “A dirti il vero, mi rincresce che si propaghi l’opinione in tutte le classi ch’io abbia il diavolo addosso”.
Lasciava che circolassero notizie che alimentavano la sua immagine e al tempo stesso, indossava abiti neri curando il suo look dark per mantenere una certa aura di mistero.
Figurarsi inoltre quanto giocò a favore della sua immagine demoniaca il fatto che a diversi suoi concerti si verificassero episodi di isteria, forse oggi le definiremmo solo fans decisamente accanite.
Un grande talento unito ad un carattere istrionico ed eccessivo di un personaggio che avremmo considerato uno sbandato anche nel 2019. Immaginate quanto poteva fare scalpore nell’800.
3- Sviluppa il tuo brand
In seguito alla diffusione dell’immagine da “talentuoso e dannato”, iniziarono a circolare una serie di gadget correlati all’immagine del musicista genovese: dai semplici ritratti, a caramelle e biscotti, le pipe, fino al taglio di capelli “alla Paganini”. Il nome stesso divenne termine di uso comune per definire una persona di grande talento.
Quando un’esibizione riceveva critiche, allora raddoppiava il prezzo del biglietto e la sala era più gremita della sera precedente, facendo saggiamente leva sulla curiosità popolare per rafforzare il suo brand: il musicista era conteso dai palcoscenici di tutta Europa e la sua sola presenza significava biglietti più cari, così Niccolò arrivò a percepire cachet da vera e propria star.
Anche oggi succede quando i musicisti fanno comparsate in negozi, dove la gente non accorre per ascoltare un artista ma solo per poterlo vedere.
Girava voce che avesse ucciso un rivale in amore, ragion per cui sarebbe finito in prigione, dove gli era stato concesso di suonare il violino: col passare del tempo, perse tutte le corde, tranne il sol, cosa che lo costrinse a far pratica solo su quella corda. Da questo aneddoto si faceva derivare la sua particolare bravura sulla corda di sol. Egli non smentì mai queste voci, per alimentare l’alone di mistero che lo circondava.
Egli capì che la sua immagine era più di quella di un bravo musicista, era un vero e proprio divo, misterioso, vestito sempre in nero e con occhiali dalle lenti scure (altra rarità per l’epoca).
Molto intelligente, dall’aria enigmatica, un carattere eccentrico, un’esistenza di eccessi ed un talento musicale straordinario, il tutto gestito in un sapiente mix di marketing, che oggi definiamo brand identity (ma circa 150 anni in anticipo rispetto all’idea).
Il Cannone
Menzione a parte va fatta per un’altra geniale mossa di marketing e rafforzamento del brand “Paganini”: dette un nome, una personalità e una vera e propria identità al suo strumento, “Il Cannone”, ovvero, il violino di Paganini, un Guarneri del Gesù del 1742, che Niccolò chiamava così per la sua potenza di suono.
Ma non è solo questo: segnava le corde con un coltello, così che per la tensione e lo sforzo, durante la serata saltassero quasi tutte esclusa l’ultima, permettendo al musicista di finire i concerti in maniera spettacolare, suonando magistralmente sulla sola corda rimasta e mandando la folla in visibilio.
Rendere una caratteristica o un tratto del tuo lavoro riconoscibile a tutti, aiuta a sviluppare il tuo brand, dando a qualcosa che tu possiedi, o con cui tu lavori, o un tuo modo di fare, un tratto di unicità.
4- Il concetto di scarsità
Paganini non ripete! Sì, ma perché? Almeno una volta nella vita, abbiamo usato tutti questo modo di dire. Ci siamo mai chiesti cosa voglia dire e da dove nasca?
Durante un’esibizione per Re Carlo Felice, nel teatro di Torino, gli venne chiesto di eseguire nuovamente un brano suonato poco prima e il musicista rispose con la famosa frase.
Non vederla come una mancanza di rispetto o spocchia, se la vedi così è perché non hai mai chiesto ad un jazzista la stessa cosa: il fatto è che le composizioni di Paganini si basavano su giri armonici relativamente schematici, su cui il violinista genovese amava poi improvvisare, dando sfogo a tutte le sue capacità virtuosistiche. Improvvisando, qualunque esecuzione sarà differente dalla precedente.
Il senso del marketing del musicista, anche qui si rivela, sfruttando appieno quello che noi oggi definiamo il concetto di scarsità, che in parole povere consiste nel:
Compra il televisore XXX a soli 20€ per il mese di dicembre
Oppure
Lavatrice YYY, solo 20 pezzi disponibili, in offerta a soli 20€
Capite il senso? Se domani quella cosa non ci sarà più devo per forza muovermi oggi per acquistarla.
Il violinista sfruttava al meglio questa fama, ad esempio consegnando solo all’ultimo gli spartiti delle sue opere ai musicisti che dovevano suonare con lui, ritirandoli subito dopo l’esibizione.
I suoi spartiti non sono stati visibili a nessuno anche diversi anni dopo la sua morte, finché il figlio Achille non iniziò a raccoglierli ed ordinarli. Questa caratteristica ovviamente, alimentava l’idea di dover assolutamente assistere ai suoi concerti, perché esibizioni uniche ed irripetibili, non scritte e non documentabili.
5- Rendi un vantaggio i tuoi difetti
Come abbiamo già detto, Paganini approfitta dei suoi difetti fisici, ponendoli in modo che siano per lui un vantaggio: diversi anni dopo la sua morte, si scoprì che era affetto dalla sindrome di Marfan, una malattia non conosciuta all’epoca che altera il tessuto delle articolazioni. In effetti Niccolò aveva braccia e gambe lunghissime e sproporzionate e movimenti apparentemente disarticolati:
È straordinario quello che egli può fare con la mano. Piega lateralmente le dita, può allungare tanto il pollice a sinistra da avvolgerlo intorno al mignolo, muove la mano nell’articolazione in maniera tale come se non avesse né muscoli né ossa. (da un referto medico dell’epoca).
È scontato dire che questo da solo, non basta. Paganini passerà tutta la vita ad esercitare la resistenza e la flessibilità delle sue articolazioni, in modo da raggiungere tetti virtuosistici impensabili e movimenti quasi acrobatici, che alla folla parevano incredibili. Del resto, anche i bambini sanno che Paganini ancora oggi si esercita sette ore al giorno (detto popolare dell’epoca).
In fondo, finché non sappiamo come farla rendere al meglio, ogni nostra particolarità è solo un difetto:
Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido
ALBERT EINSTEIN
6- Rendi unico il tuo stile musicale
Paganini è il miglior violinista dell’Ottocento.
L’aspetto dark, cupo, misterioso e la furbizia nel campo del marketing nulla tolgono, alle qualità del musicista: le sue composizioni erano considerate ineseguibili per un altro violinista. Oltre alle già citate innovazioni tecniche, riusciva ad utilizzare in modo particolare l’archetto per eseguire armonici artificiali dal suono misterioso.
Una schiacciante superiorità tecnica, diremmo dunque, rispetto ai suoi colleghi dell’epoca. Come sempre, non è solo questione di pura tecnica: l’improvvisazione, ad esempio, era una rivoluzione concettuale poiché per i musicisti dell’epoca era difficile, se non impossibile, pensare di suonare al di fuori dello spartito.
Aveva studiato anche la chitarra, per aumentare le possibilità di espressione armonica. Non solo un virtuoso incredibile dunque, ma un esploratore dell’universo musicale, che influenza fortemente la musica romantica, oltre ad alcuni compositori a lui successivi, come Liszt o Chopin.
Quindi una grande capacità esecutiva, dovuta in gran parte allo studio ossessivo, unito ad una personalità sveglia, che gli permetteva di spingere ogni tecnica alla massima espressione.
A seguito di una situazione d’emergenza, nella quale Paganini aveva sostituito il direttore d’orchestra in un’opera, chiamato all’ultimo momento dall’amico Rossini, egli dichiarerà:
È una fortuna, per tutti noi compositori italiani, che Paganini non sia mosso a comporre opere. Tutti noi saremmo irrimediabilmente eclissati dal suo genio.
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Creare credibilità verso il tuo brand non è un obiettivo facile da realizzare, richiede tempo, impegno ed uno studio approfondito del proprio campo e di quello che la tua impresa rappresenta all’interno di “quel mondo”, per poi esportare queste conoscenze nel punto di vista del marketing.
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