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“Cosa fai nella vita?”
Quante volte me lo hanno chiesto.
“Sono un musicista” rispondevo qualche tempo fa.
“E di lavoro vero cosa fai?” sentivo dire dalle mie parti, dove non concepiscono come un lavoro in campo artistico sia, a tutti gli effetti, un lavoro.
“Cosa fai nella vita?”
“Sono un content manager e un musicista” rispondo oggi.
“E cosa vuol dire?”
Se spiegare a parenti e amici che insegnare musica e fare concerti è un lavoro vero, da dove dovrei iniziare a spiegare cosa fa un content manager?
Un content manager lavora per un’agenzia di comunicazione, crea i contenuti di articoli, siti, blog e newsletter. Sto già immaginando il tuo sguardo dall’altra parte dello schermo.
Facciamo così: siccome io stesso, arrivo da un altro mondo e mi son trovato ad aver a che fare con parole che non conoscevo, ho creato un piccolo prontuario riguardo a che cosa è un’agenzia di comunicazione.
Nulla di complicato, lo definirei “vocabolario base della comunicazione”.
Prima però, ci sono un paio di concetti da introdurre.
Agenzia di comunicazione
Un’agenzia di comunicazione utilizza i mezzi che la tecnologia mette a disposizione per promuovere attraverso l’immagine le persone, le imprese e le attività.
Per farti un esempio, è la differenza tra:
“Ciao sono Claudio, sono alto 1,83 m, sono biondo e ho gli occhi verdi”
oppure:
“Ciao sono Claudio, sono un po’ gobbo e un po’ troppo magro per la mia altezza”
Presentarsi nel modo migliore in campo commerciale fa una grossa differenza.
Trovarsi in rete con un’immagine debole, equivale a non esistere o a trasmettere poca affidabilità.
Agenzia di marketing
Un’agenzia di marketing si occupa di individuare i bisogni dei suoi clienti e di stabilire le azioni più opportune per soddisfare le loro esigenze.
Il marketing si divide in 3 diverse fasi:
- Analitica: studio della realtà aziendale e studi di mercato
- Strategica: le attività di pianificazione
- Operativa: le scelte messe in atto dopo analisi e strategia
Il marketing viene definito come quel processo sociale e manageriale diretto a soddisfare bisogni ed esigenze, attraverso processi di creazione e scambio di prodotto e valori. È l’arte di individuare, creare e fornire valore per soddisfare le esigenze di un mercato di riferimento, realizzando un profitto.
(GIANCARLO PALLAVICINI)
Passiamo ora alla parte pratica del discorso.
1. Marketing strategico
Per prima cosa si individua il mercato di riferimento del brand e il segmento specifico nel quale andrà collocato, sia reale, sia la “zona libera nella mente delle persone” (posizionamento del brand).
Bisogna capire che tipo di comunicazione possa essere utile all’azienda, perciò studiare insieme le strategie necessarie in modo da avere una comunicazione che si adatti il più possibile alle proprie necessità.
Una volta individuata una caratteristica distintiva della propria attività e decisa la mission aziendale, tutti gli sforzi andranno verso la definizione dell’identità aziendale (brand identity).
Questo lavoro andrà fatto sia in fase di acquisizione di nuovi clienti, sia con clienti già acquisiti, per fidelizzarli con sistemi di vendita ricorrenti.
Se non occupi una posizione specifica nella mente dei tuoi clienti, creare una nuova posizione sarà più facile.
2. Visual identity e grafica
La parte di visual identity si occupa di comunicare il tuo brand e i suoi valori attraverso i supporti grafici: logo, font di scrittura, cartelloni, magliette, uso particolare di colori e immagini o di fotografie.
Riguarda la gestione dell’immagine aziendale che si vuole trasmettere.
I colori del logo devono essere reiterati in tutte le situazioni nella quale sia possibile farlo, come nel sito, sui biglietti da visita ecc…, in modo che qualunque supporto visivo che riguardi la tua impresa sia riconducibile a te.
Per capire meglio, prova questo semplice gioco: http://brandseenapp.com/
L’ ho trovato grazie a Valentina Cascio:
Hai presente quando sfogli distrattamente una rivista, e senza farci nemmeno troppa attenzione riconosci il logo di questa o di quell’altra azienda? Ecco, per farla breve l’estrema importanza della visual identity si può riassumere in questa domanda. Un brand viene riconosciuto dal suo pubblico su più fronti: il fronte visivo è quello più immediato.
(VALENTINA CASCIO)
Contiene al suo interno tutto ciò che riguarda il concetto di “immagine coordinata” (trasmettere l’azienda attraverso immagini e colori), come:
- Biglietti da visita;
- Carta intestata;
- Volantini, flyer e opuscoli;
Oppure i supporti grafici più elaborati:
- Brochure;
- Cataloghi;
- Vetrofanie;
- Manuali aziendali;
3. Sviluppo web
Per sviluppo web si intende tutto ciò che tratta la creazione e la successiva gestione di un sito web, sia esso istituzionale o emozionale:
- Catalogo prodotti;
- Vetrina Servizi;
- E-commerce (vendite online);
- Integrazioni con gestionali;
- Integrazioni con CRM;
- Integrazioni personalizzate con altri software;
Quando si parla di sviluppo web, si intendono inoltre le web app, che permettono ai siti web funzionalità avanzate, come il CRM, la gestione di aree riservate o di programmi specifici di configurazione e personalizzazione del prodotto (per un ecommerce).
Infine, non fa parte strettamente dello sviluppo web poiché è categoria leggermente diversa e a sé stante, è lo sviluppo di applicazioni per tablet e smartphone.
4. Web marketing
Per “web marketing” si intendono una serie di strategie per sviluppare rapporti commerciali e affrontare il mercato, sfruttando gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia. Vediamone alcuni:
Le Direct Email Marketing (DEM) sono le campagne promozionali con newsletter, uno strumento utile se usato su un pubblico geolocalizzato o molto specifico.
La SEO (Search Engine Optimization) è il posizionamento organico di una pagina web. Serve ad ottenere posizioni migliori tra i risultati delle ricerche internet (molto utile quando clienti reali o potenziali ti cercano).
Tramite Google AdWords (programma pubblicitario di Google), puoi farti trovare sul web con annunci a pagamento, sistema chiamato Search Engine Market (SEM). È un sistema pay per click, quindi l’inserzionista pagherà per ogni click effettuato sulla pagina durante una ricerca.
Local SEO e Google My Business: sono strumenti utili per farti trovare geolocalizzato da clienti reali o potenziali, su tutti i servizi di Google e le ricerche vocali degli assistant.
Digital PR, ovvero le Pubbliche Relazioni in versione digitale. Tattiche, idee e strategie per creare connessioni tra persone che condividono gli stessi interessi e obiettivi.
5. Social media
Va distinto dallo sviluppo e dal marketing web, in quanto materia che riguarda esclusivamente la gestione dei profili aziendali sui social, che saranno scelti in fase di marketing strategico.
Risulta evidente che non tutti i social vanno bene per qualsiasi attività. Occuparsi dei social media comprende:
- La creazione dei contenuti come post e articoli. Dipende dal tipo di social scelto perchè ognuno ha il proprio linguaggio: Instagram vive di immagini, LinkedIn di articoli più formali, Facebook di post.
- La redazione di piani editoriali: i contenuti usati in un social non sono casuali ma vanno studiati, scelti e organizzati strategicamente, sia nella loro redazione sia nella scelta del periodo di pubblicazione.
- La gestione delle sponsorizzazioni a pagamento: alcuni social permettono maggiore visibilità a chi decide di sponsorizzarsi sulle loro pagine, ovviamente i post sono più o meno visibili a seconda dell’investimento fatto.
6. Content creation
Trasmettere l’identità aziendale non è un lavoro di pura tecnica: servono siti funzionali, belle grafiche, programmi di gestione interna, attività sui social e un logo che renda riconoscibile l’azienda.
Ci sono regole specifiche per realizzare dei contenuti, ovvero l’utilizzo di immagini, video e testi, senza i quali tutto il lavoro di programmatori e web designer finirebbe per creare scatole vuote:
- Il copywriter si occupa della realizzazione di testi per il web, per esempio crea testi istituzionali che sono mirati alla vendita. Ogni testo viene realizzato con metodi di scrittura particolari e specifici.
- Le fotografie per siti e pagine social devono seguire una serie di logiche strategiche. Foto e post-produzione devono essere realizzate da professionisti, siano essi collaboratori all’interno di un’agenzia di comunicazione oppure freelance. Questo perché ci sono approcci e stili diversi a seconda che le foto siano istituzionali, still-life, utilizzate per i social network o per il web.
- I video sono contenuti curiosi e innovativi: si possono utilizzare all’interno delle proprie pagine per promuoversi o per fini commerciali. I video istituzionali sono quindi diversi da quelli promozionali che hanno contenuti mirati ad un pubblico diverso.
Come avrai capito, comunicare un’azienda, non è un lavoro che può fare una sola persona, non è la foto di un fotografo o la spinta di un social manager, non è l’articolo di un copywriter o il sito fatto da un programmatore; è tutto questo e molto altro ancora.