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Comic Sans è il font più odiato di sempre da qualsiasi studio grafica del mondo, ma prima di spiegare il perché, vediamo insieme la sua triste storia.
Comic Sans: un font davvero sfortunato
Il Comic Sans è un carattere pensato e progettato dalla Microsoft Corporation che, come si può intuire dal nome “Comic”, nasce con l’intento di imitare il design delle scritte dei fumetti. In particolare, l’inventore si chiama Vincent Connare e nel 1994 pensò di realizzare questo malcapitato font per un programma che si chiamava Microsoft Bob pensato per rendere i computer più accessibili per i bambini.

L’intenzione di Vincent era delle migliori: aveva pensato ad un carattere semplice, diverso dai soliti e che potesse essere apprezzato anche da un bambino. Si tratta infatti di un carattere divertente, leggero, ma comunque molto leggibile.
Cosa è successo
In poco tempo però, anche grazie al fatto che questo font era disponibile su diversi dispositivi e quindi molto facile da utilizzare, finì per essere abusato.
Negli anni, il Comic Sans, è stato usato per qualsiasi cosa e non solo per i blog e in generale dei contenuti in rete, ma anche per mail e documenti ufficiali. Anche alcuni editori ed enti pubblici importanti ci sono cascati, come la BBC, colpevole di aver utilizzato questo font in alcuni post.
Alcuni lo definiscono “semplice in modo irritante” volendo a tutti i costi assomigliare alla scrittura di un bambino. Ancora oggi è considerato un font antiquato, infantile e poco professionale grazie alla reputazione che si è creato con il tempo.
Spezziamo una lancia a favore del Comic Sans
Lo stesso Connare, in un’intervista a proposito del Comic Sans del 2009 afferma: “se ti piace, non capisci granché di tipografia” e poi aggiunge: “se lo detesti non capisci nulla di tipografia ugualmente”.
Questo perché, come dicevamo prima, questo font nasceva con uno scopo preciso, solo in seguito venne utilizzato a sproposito per manifesti, giocattoli e materiali di qualsiasi tipo. Proprio per questo non bisogna odiare il Comic Sans come font in sé, perché non ha alcuna colpa, ma bisogna incriminare l’utilizzo a sproposito durante tutti questi anni.
Cosa ne pensa uno studio grafico?
Un’agenzia grafica non vorrebbe mai addentrarsi in un territorio così oscuro come quello del Comic Sans, ma in questo caso è necessario dare un parere.
Si può utilizzare il Comic Sans in uno studio di grafica? La risposta è molto controversa: dipende. Dipende dal tono che si vuole dare al messaggio: in contesti normali o istituzionali, e quindi la maggior parte delle volte, non bisognerebbe utilizzare il Comic Sans perché il messaggio e la presentazione potrebbero risultare poco professionali e poco curati agli occhi di chi legge.
Esistono però dei casi particolari in cui è possibile utilizzare il Comic Sans come ad esempio una campagna pubblicitaria che vuole in qualche modo provocare una reazione, buona o cattiva che sia, nel pubblico. Questo non vuol dire che sia un font adatto al campo del marketing e che quindi ogni studio grafica dovrebbe utilizzarlo, ma è importante capire quale sia il suo campo d’azione ideale.
In conclusione, non è del tutto giusto demonizzare il Comic Sans, ma comunque, a causa della sua reputazione, bisogna stare attenti ad utilizzarlo ed è necessario chiedersi sempre: “è la scelta migliore?”