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Non è la specie più forte a sopravvivere, e nemmeno la più intelligente. Sopravvive la specie più predisposta al cambiamento.
Charles Darwin
Il famoso caso Blockbuster
Avrai sentito parlare di Blockbuster almeno una volta nella vita, ma se non te lo ricordi, ti faccio un breve recap 👇
Blockbuster era una società statunitense nata nel 1985 a Dallas, in Texas. Il business era incentrato sul noleggio di prodotti home video e videogiochi… Ti ricorda qualcosa? Ancora no?
In soli 10 anni l’azienda si espande a dismisura arrivando anche in Italia, ma dopo poco tempo avviene un’impensabile inversione di rotta, in quegli anni infatti, nasce qualcosa che al giorno d’oggi conosciamo tutti, ma proprio tutti: Netflix.
Sappiamo bene come funziona questa piattaforma ed è facile intuire il perché sia riuscita a mettere così in difficoltà un’azienda come Blockbuster: offre più contenuti ad un prezzo più basso e in modo davvero troppo comodo.
Quindi Blockbuster cosa ha fatto? Beh, sostanzialmente niente, o quasi: ha cercato di adattarsi al mercato, ma purtroppo era troppo tardi, tutto era già cambiato.
Tante aziende subiscono quello che potremmo definire un processo di “blockbusterizzazione”. Un processo per cui si viene spazzati via dal mercato da un’azienda che si presenta con un modello di business completamente nuovo che rende di fatto il tuo modello obsoleto e superato. L’esempio di Blockbuster ci insegna quindi che non possiamo dormire sogni tranquilli neanche con 9 mila negozi in tutto il mondo.
Netflix si è adattata in tempo
Quando Netflix nacque, non era una piattaforma streaming, ma esattamente come Blockbuster era un servizio di noleggio dvd. La differenza? Il noleggio non si effettuava all’interno di un negozio, ma online. E la cosa più importante, e avveniristica considerando quanti servizi oggi lo propongono, aveva un piano di abbonamento all’interno del quale potevi noleggiare tutti i film che volevi.
A distanza di anni, Netflix macina miliardi arrivando a ricevere candidature di film e serie tv per premi prestigiosi, Blockbuster invece si ritrova con 1 punto vendita in tutto il mondo. Come può la nostra azienda evitare di scontrarsi contro questo iceberg? Come possiamo evitare che il Netflix di turno arrivi e ci faccia chiudere baracca e burattini da un giorno all’altro?
Il motivo per cui un’azienda fallisce non può ovviamente essere solo uno, ma una cosa fondamentale è capire in anticipo da dove potrebbe arrivare un pericolo. Come possiamo saperlo in anticipo? È semplice: occorre definire correttamente quello che è il mercato della nostra azienda.
È un concetto che in realtà esiste già da molti anni, per esempio l’economista professor Theodore Levitt chiedeva agli spettatori dei suoi convegni: “Perché un uomo entra in un negozio di trapani?”. Risposta: per comprare un trapano. Ma chi ha bisogno di un trapano? Non un collezionista di attrezzi da lavoro, ma una persona a cui serve forare un muro per appendere una foto, o una persona che sta lavorando alla creazione di una libreria per arredare il suo studio. È quindi necessario continuare a chiedersi il perché: questo è il modo per arrivare sempre più vicino ad identificare il tuo cliente finale.
La tecnologia ci giunge in soccorso e ci permette di avere a disposizione strumenti sempre più precisi per trovare le risposte a questi perché.
Non avere paura del cambiamento
Ma come riconoscere il cambiamento da lontano? Non è cosa da tutti! È infatti necessario investire nel posto giusto per poter ottenere dei risultati validi. Quello che si fa di solito è creare una strategia di marketing solida e studiata nel dettaglio, affidandosi a degli esperti.
Non è strano al giorno d’oggi seguire la comunicazione della propria azienda affiancandosi ad una web agency in grado di studiare e pianificare una strategia per arrivare a degli obiettivi concreti. Vuoi trovare nuovi clienti? Otterrai un certo tipo di strategia. Vuoi migliorare la tua brand reputation? La tua comunicazione sarà diversa per arrivare dove dici tu.
Ed è qui che arriviamo al neuro marketing
Il concetto di neuro marketing è relativamente nuovo, ma si collega perfettamente con il discorso sul cambiamento, per il semplice fatto che è un modo per studiare il consumatore e di conseguenza, cavalcare il mercato di riferimento.
Potremmo definire il neuro marketing come l’unione tra il semplice marketing e le neuroscienze: praticamente serve a studiare e analizzare i processi inconsapevoli del consumatore che hanno un certo peso sulle scelte d’acquisto. Non si tratta più di semplici ricerche di mercato, ma di veri e propri studi legati ai problemi del consumatore.
Conoscere il proprio pubblico, e più nello specifico il proprio cliente, è fondamentale per potersi aggiornare e adattare per tempo ai possibili cambi di rotta del mercato.
Mettiti in gioco
Se anche tu sei un imprenditore, avrai capito che non basta guidare la propria azienda verso una direzione, ma è necessario essere sempre pronti a mettersi in gioco in base alle regole del mercato.
Se hai dubbi e vuoi avere dei consigli pratici su come gestire il tuo marketing, non esitare a contattarci, siamo disponibili a fare una chiacchierata con te!